testo su Quinto Ghermandi artista presente all'interno della mostra ''Lascia un Segno''

Si pulì le mani dalla materia da plasmare, prese un foglio carta da zucchero ed in un battibaleno colò con un gesto veloce la china. Segnò ghirigori di femminina figura, sulla superficie l’essenziale, uno spazio titolato stanza, l’arredo uno specchio e la linea di terra una ‘dormeuse’. Lo sfondo immersione all’infinito, collocazione in un luogo non contaminato, spazio e superficie privo di schemi e consuetudini. La fisima realizzazione si inerpicava sul foglio circoscrivendo perimetri di linee, il disegno repentino abbozzo generato in un momento, la mano libera attitudine mentale. L'artista si servì del disegno in maniera spontanea, questa l'essenza Ghermandi. Disegnare significava creare schizzi, esprimere pensieri sulla carta, come un alchimista spaziò tra l’idea di disegno che si fa scultura e di scultura disegno di un’idea. Con mano ferma calcò il foglio, plasmò la materia inseguendo l’immagine volubile di un idea per tradurla in cifra scultorea, forgiò il modellato nutrito di fattori essenziali e grafiche semplificazioni enfatiche. L'inchiostro, incrostazione sul foglio, è scrittura, traccia, materia, è una 'silhouette' interposta tra il disegno di uno specchio di una quinta e di una mobilia di una panca. Ciascuna forma venne modellata con geniale inventiva, da funzione imitativa a libertà espressiva, da cera persa di fonderia a carta da disegno. L'afflato creativo di Ghermandi varcò le convenzioni, l’abilità acquisita fu esercizio spigliato, la pratica riuscì a traslare l'idea di materia scultorea nell'idea di disegno, la leggerezza della trama sospese in aria l'aggravio della materia. Egli era capace di conferire concretezza al tratto dei disegni come del modellato plastico, la sua attività - sapida esperienza - è lascito che trasforma il talento in sostanza, è pagina e schedario che racconta ancora una volta la storia di una modella che vive e recita all'interno di quel foglio, genuflessa e rapita dall'encomiabile sigla Ghermandi.